Io in ferie d'estate non ci posso andare. In realtà non ci sono andata quasi mai, abitando in un posto di mare. Un po' perché è un periodo in cui si lavora, un po' perché quando vivi in un paese dove la gente paga fior di quattrini per passarci una settimana di vacanze, ti senti, giustamente, privilegiata, e non ti viene nemmeno voglia di partire. Che poi dove abito io, nella costa meridionale della Toscana, è uno dei posti più belli del mondo.
Anche quest'anno va così: si lavora, e si pensa al riposo che verrà in autunno. Però. Però sono stanchina, lavorando in proprio non ti fermi mai, il bimbo a casa già da un mese e per carità, una gioia starci insieme, ma tutto il giorno sei a mille. Quindi, in attesa di settembre e di rivedere tempi e spazi in modo da dividere coscenziosamente lavoro e vita privata, da lunedì sarò ufficialmente in semi-ferie. Non posso mollare del tutto, ma mi "concedo" due ore di lavoro al giorno, concentrandomi su un solo obiettivo. E basta. Ne va della mia sanità mentale e dell'amore per il mio lavoro. Perché una delle lezioni che sto imparando quest'anno è dosare le energie, concentrarsi su una cosa per volta, e non temere che il mondo crolli se non gli diamo attenzione a 360° per mezza giornata. Un bel respiro, baby, 4 gocce di red chestnut sotto la lingua, e molla gli ormeggi.
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